CAMPIONATO AD UNA SVOLTA?
VOLPI PENALIZZATO, PONTI
PRENDE IL LARGO. COLLINS, IN UNO STATO DI FORMA NON OTTIMALE, LOTTA E CONTIENE
IL DISTACCO. CROLLANO NIGI, CARDILLO, POLITI, TESTA, MILNER… CLASSIFICA SEMPRE
PIU’ LUNGA.
Lo abbiamo
strappato al New York Times… e risistemarlo con lo scotch non è stato semplice.
Lo voleva il ‘Sole
24 ore’… ma lui non aveva intenzione di lavorare in un giornale per zitelle.
Ce lo voleva
soffiare la Gazzetta dello Sport ma pur… ehmmm… per fortuna lui ha scelto noi.
Di chi stiamo
parlando? Ma del nuovo acquisto di FBBSPORTNEWS, no? Il blog del campionato si
arricchisce di una delle firme più autorevoli del palcoscenico internazionale:
un giornalista d’assalto che senza paura va nei deserti più caldi della Terra e
torna con notizie… fresche, uno scrittore così autoritario che non teme i
titoli ad effetto (“SCOMPARSO LIMONE: E’ GIALLO’) e che durante le sue
inchieste non teme rivelazioni scottanti (“Clamoroso: il Titanic, un attimo
prima di affondare, stava a galla”), una penna così autorevole che non ha paura
di sbagliare, perché sbagliando si impara, e lui ha imparato molto…
A noi di
FBBSPORTNEWS è piaciuto fin da subito perché è uno così dedito al suo lavoro
che passa la notte in bianco a scrivere cronaca nera, è uno così attento
all’imparzialità che quando il Capo dello Stato giura fedeltà alla Repubblica
lui esclama: “Eh no, c’è anche il Corriere della Sera!”, è uno che nelle
rubrica ‘Letti per voi’ crede di trovare una pubblicità di ‘Poltrone e Sofà’, è
uno che è partito da zero scrivendo annunci (“Vendesi villetta pressi
autostrada: investimento sicuro”) fino a diventare la stella del firmamento giornalistico
che tutti conosciamo.
Insomma, è il
migliore. E adesso ce lo abbiamo noi. In esclusiva assoluta.
Signore e
signori, grandi pedalatori, eroi del quotidiano, volete sapere chi è?
Scopriamolo insieme, allora: leggete il suo primo articolo qua sotto e/o cliccate
qui
se volete conoscerlo meglio.
Il Mega
Direttore di FBBSPORTNEWS
Corsa Podistica 15 Km
34° Trofeo U.S. NAVE –
Polisportiva Nave a Rovezzano – Firenze 26.01.2014
LA GARA PUò RIDARE LA
MOTIVAZIONE GIUSTA
di Jean Lu
Molto spesso, anzi, quasi
sempre resto insoddisfatto della prestazione, del tempo, e trovo qualcosa da rimproverarmi.
Questa volta… non è andata diversamente, però ho stranamente intrapreso il
percorso verso casa con un sorriso stampato in volto.
Ma andiamo con ordine.
Ore 06:45, suona la
sveglia. Emetto un mugolio. Mi rigiro nel piumone sperando si trattasse di un
sogno, la maledetta però persisteva nel suo compito. Capisco che devo
svegliarmi. Per un attimo opto per la soluzione: NON CI VADO. “Ma si dai, non
sono pronto, sono fuori forma, sono stanco, fa freddo...”
Nel mio cervello scorrono
milioni di possibili scuse del “pelandrone” per non smuovere il mio sedere dal letto,
ma tempo cinque minuti e capisco che sto diventando esattamente come tutti
quelli che ho sempre criticato: un pantofolaio.
Le ultime due settimane le
ho trascorse evitando accuratamente ogni forma di allenamento serio, ma solo un
lungo di 18k fatto il sabato precedente, ed il solito 8k del mercoledì con il
gruppo “Firenze Corre”.
Sono passato dalla
versione “Atleta che ci prova” a “Mangio che ho bisogno di scorte di
carboidrati …. che non consumerò!” . La bilancia oramai segnava quei 3kg
d’avvertimento segno della metamorfosi. (Sì, perché è molto semplice diventare
un ciccione da poltrona. Tu non te ne rendi conto, giustifichi ogni chilo con
un “domani rimedierò” e poi… taaac… sei lì ad ansimare con le tue pantofole
imbottite mentre cerchi di capire se oltre la tua panza esistono ancora le
gambe!)
Dunque rotolo
LETTERALMENTE giù dal letto, inforco le mie ciabatte Adidas (perché anche la
ciabatta ha il suo perché: Adidas, poi, dà quello SPRINT del vero atleta) e mi
dirigo verso il bagno. Solito discorso davanti allo specchio: “dai campione,
vai, ce la puoi fare, l’importante è chiudere!”
Stai mentendo
spudoratamente a te stesso, perché in fondo lo sai che il tuo stato larvale non
ti consentirà di arrivare indenne al traguardo se non dopo aver affrontato
cinque infarti, venti crampi, e una quarantina di conati sparsi tra un
chilometro e l’altro.
Colazione. A sto giro sono
veramente svogliato, e sicché, come ho già spiegato, non ho molta voglia di curare
il “dettaglio”: mi lancio verso le mie amate brioche e le gocciole al cioccolato.
Tazza di the caldo, preparazione mega rapida della borsa (che ovviamente
riempirò a più tornate, poiché dimenticherò sistematicamente qualcosa e farò
sali scendi dalle scale) e…. GO!!!!
“CRIST…. !!!!”
Questo è stato il primo
verso della sottoscritta larva non appena messo il muso fuori di casa. TRE
GRADI!!!
Non posso nemmeno correre
verso il garage perché sono cirdino* come un cancello, dunque tra una maledizione
e l’altra giungo alla macchina.
(La faccio breve… arrivo
al campo!)
Trovato parcheggio, mi
dirigo al ritiro del pacco gara. Vediamo, vediamo.
Il pacco gara è qualcosa
di magico. E’ paragonabile al momento in cui scarti il regalo di Natale. Sai
che rimarrai sistematicamente deluso, però, almeno per me, è estremamente
divertente.
A questo giro è andata
bene: la bustina Universo Sport è decente, dentro c’è dell’acqua, succo di
frutta, aranciata (tutto di marca), la rivista RUNNER’S WORLD (DI APRILE !!!!)
e tutta una serie di biglietti omaggio per le più diverse attrazioni, mostre,
avvenimenti di Firenze. Ma la cosa che più mi incuriosisce sono i campioni
omaggio: a sto giro mi hanno rifilato dentifricio e collutorio. La volta scorsa
c’era del detergente intimo. “Sarà mica vogliano lanciarci qualche
messaggio???”
Ok, basta, ora si parla di
corsa. SUVVIA!
Parte il riscaldamento (ah
ah… riscaldamento.. ci vorrebbe una termica con tanto di prolunga), corri che
ti corri sento uno che urla “ANDATE ALLA PARTENZA, DUE MINUTI E SI VA!!!” . E
dai, si fa sempre ritardo, mho a sto giro vuoi che rispettino gli orari?!
Detto, fatto.
Partenza a dir poco
grottesca. Questi della polisportiva sono fatti così, rustici, a modo loro, ma
efficaci.
Manco il tempo di capire
da che parte andare, di mettermi sulla griglia e…. urlo clamoroso “VIA!!!”
Ma porc… dovevo ancora
stringere le scarpe. Mi ritrovo primo, cerco di girarmi e vengo letteralmente travolto.
Tra una cosa e l’altra
inizio a fare qualche valutazione.
Punto primo: non ci sono
quei vecchiacci maledetti che tanto “simpaticamente” odio. Quelli iper-leggeri,
con lo scheletro in fibra di carbonio.
Punto secondo: qualcuno,
tra una chiacchiera e l’altra, parlava di scarpe TRAIL. PERCHè??????????
Punto terzo: io oramai li
conosco questi maledetti. Ogni volta che senti parlare di “CORSE NON COMPETITIVE”
oppure “attraverso la COLLINE circostanti a contatto con la natura”, lo so io
che vuole dire: ti ritrovi a combattere con le più ardue delle salite, è un
modo per farti fuori, UNA TORTURA LEGALIZZATA!!!
Bhe, intanto ci sono, mi
hanno letteralmente fottuto anche questa volta!
Cammina che ti cammina, a
sto giro azzecco il passo di partenza. Sarà lo scoglionamento, sarà che tanto
so cosa mi aspetta, mi ritrovo a gestire un buon passo, sicuro nel rettilineo e
sufficientemente leggero.
Riconosco qualche maglia
delle società più famose: ovviamente la Polisportiva Nave; le Due Torri;
Pratese e via discorrendo.
Io indosso “orgoglione” la
mia ALIPEDES. Infatti tempo cinque minuti dalla partenza si avvicina uno e, decifrando
tra una toscanata e l’altra, capisco che mi chiede chi sono gli ALIPEDES e da
dove vengo.
“Arrivo da Cagliari..”
Taaac… si gira e urla “L’E’
SARDO!!!!”
(non me ne vogliano i
toscani, sto cercando di scrivere come meglio posso)
“Ecco fatto… sono
sputtanato!” (penso)
Insomma, questi mi si
accodano, pensando fossi chissà qualche campione venuto in cerca di gloria o
per gestire la sua scaletta d’allenamento. Qualche minuto, mi giro, e mi
ritrovo dietro una moltitudine di corridori che copiavano il mio passo. Per un
attimo mi sono pure sentito importante. Li sentivo che commentavano, stimando
chissà quale gesto atletico. (Avessero saputo quale pippa stavano seguendo…. Ma
tanto lo scopriranno dopo poco!) IO, intanto, dato che non posso cambiare la
situazione, mi godo il momento. Abbozzo una pseudo gloriosa
e sicura sgambettata,
indosso l’espressione del campione esperto e mi becco tutti gli scatti.
CHE SCENA: ALIPEDES BIANCO
IN TESTA e un corteo di persone a seguire.
In effetti, stavo andando
realmente bene. Non ero partito veloce, ma stavo piano piano progredendo prendendomi
il tempo per avviare il motore.
Il problema è che quelli
dietro, maledetti figli di una buona donna, ben sapevano cosa stava per
giungere.
Giro la curva e inizia il
delirio.
Una di quelle salite che
nemmeno la più grottesca esclamazione fantozziana avrebbe potuto descrivere.
Ok ci provo. Dico io. IO
AMO LE SALITE!. Cerco di auto-convincermi.
Mannaggia a me. Si
accendono tutte le spie, le ventole sono in delirio, la torre di controllo al
cervello mi dice di atterrare e intanto maledico il pandoro e la nutella che mi
hanno così dolcemente cullato nelle settimane precedenti.
Inizialmente il corteo mi
seguiva, ma poi pensando “ma guarda sto ca… one!” mi hanno superato.
Nel mio dialogo mentale,
RISPONDO PURE con il pensiero “ma che volete, siete stati voi a mettervi
dietro!”
Gestisco l’asma.
L’artrosi. L’infarto. Arrivo in cima.
Dopo un fanculo e una
maledizione generica mi accorgo che quello era solo l’inizio.
Ora capisco l’assenza dei
vecchini super veloci da pista, e inizio a dare le risposte ai punti
precedentemente esposti. Ecco perché qualcuno parlava di scarpa da trail.
Una salita dietro l’altra,
un massacro. Si lascia l’asfalto e si inizia con il trita muscoli per i
sentieri di montagna. Si sale sempre di più. Finisce una salita e subito
un’altra. Non c’è pausa. Non c’è ripresa. MAI UNA DISCESA.
Qualcuno cammina, qualcuno
si aggrappa a qualche ramo basso, altri si fermano. Giuro, non esagero. Un
percorso davvero difficile. A stento si riusciva a trovare un buon punto
d’appoggio e le Mizuno veloci non sono certamente la calzatura ideale.
Tutt’altro!
Lavoro esclusivamente di
testa. Cerco di non pensare e penso solo a mettere un piede dietro l’altro. Niente
cronometro, niente competizione. Non ci sono più sorpassi, ognuno sta parlando
a se stesso e sta cercando di portare a termine l’impresa.
Io riesco a non fermarmi
mai e finalmente arrivo in cima. SPETTACOLO!
Come un bagliore
improvviso, una visuale che ti rapisce gli occhi, la mente, il cuore. Siamo in
cima alla montagna e in lontananza si vede tutta FIRENZE! Sono felice.
Appagato. Pochi secondi ripagano di una fatica immensa.
E’ stata una SLOW-MOTION,
ma subito mi ributto nella concentrazione della gara. Non posso permettermi distrazioni.
Mi accorgo che siamo a metà del percorso poiché, come un rifugio di montagna,
avevano attrezzato un punto ristoro. Tè caldo, qualcosa da mangiare. Come una
visione avrei voluto fermarmi, tra il freddo, la nebbia sicuramente accentuata
dal calore che emanavo, sarebbe stato davvero un bel momento relax.
MA NON MI FERMO. So che se
perdo tempo è finita. Il freddo sarebbe stato pronto ad aggredirmi, avrei sentito
il dolore alle gambe e il resto della gara avrei rischiato di non chiuderla. Acchiappo
un bicchiere al volo, cerco di non scottarmi e mi accontento di qualche goccia
giusto per bearmi con la sensazione di calore.
Ok, ci siamo, ora inizia
la discesa.
Sto meglio. Il passaggio
di metà gara mi ha rinvigorito e la discesa penso mi sarà d’aiuto.
PENSO!
Passaggi strettissimi,
massi pericolosissimi pronti a farti lo sgambetto (i più insidiosi erano stati
segnati con una bomboletta verde fluo), FANGO, rami ad altezza degli occhi. MA
NON POSSO FERMARMI. Vado velocissimo. E MI DIVERTO UN MONDO! Mi sembra di
rivivere una partita con la Play a V-RALLY2! Sai, di quegli scenari nuovi dove
stai facendo il tempone ma, dato che non conosci il percorso, ogni curva è un
mistero ed un balzo al cuore. Ma vai fortissimo. Non puoi fermarti perché stai
facendo il record e ogni sterzata è un balzo al cuore. ECCO, COSì!!!
Il problema è che se cadi
e ti distruggi non puoi fare “Ricomincia partita” oppure “salva”.
Ma non me ne importa. Vado
giù come un treno.
Non l’ho ancora detto?...
CHE GUSTO!
Faccio una curva
lanciatissimo e vedo una ragazza della protezione civile, inerpicata sopra un
masso, che urla a squarciagola. Capisco che si sta rivolgendo a me. Levo una
cuffia. Il tempo di dire “COMEEEEE????” che intuisco “C’è UN
ALBEROOOOOOOOOOOOOOOO” …. “un albero???” (penso)….
MA PORC!!!!!!!... ECCO
L’ALBERO!!!!!
In discesa, un albero
caduto è stato nastrato per cercare di evidenziarlo. “Sono morto!” …. Se freno
in discesa, nel fango, mi schianto tipo willy il coyote!
Tento il gesto atletico,
intanto parte nella mi testa la canzone “WEEE AREEEE THE CHAMPIOOOONNNS!”, occhi
terrorizzati eeeeeet… voilà! CHE CULO! (Benedetti gli ostacoli fatti in pista,
devo ringraziare Stefano per avermi massacrato gli zebedei con i suoi
esercizi malefici. Mi
hanno salvato la vita!)
Sono salvo per miracolo.
Non ci penso troppo. Devo lanciarmi al traguardo e la corsa continua.
Oramai in questa follia, in
questo delirio puro siamo in due. Un ragazzo dalla maglia rossa ed io. Lui mi
fa da apripista e io lo seguo a ruota. Scendiamo a valle velocissimi e finalmente
asfalto. Siamo in paese. Le gambe girano a meraviglia, mi sono ripreso e macino
un passo grandioso. Il gruppo di testa sarà già in dirittura d’arrivo e noi
superiamo tutti quelli che troviamo per strada.
Eravamo così concentrati
che all’ultimo chilometro abbiamo accelerato ancora di più.
Era tutto in
accelerazione, così rapido che, come quando metti “avanti” su un film” ,
arrivati al traguardo non ce ne siamo nemmeno accorti, è stato un brusco STOP!.
Ci strappano via dalle
maglie il cartellino e siamo ancora increduli.
Guardo il cronometro. 1h
12’ 07”. Rapido calcolo. Realizzo che sono poco sotto i 5m/k.
Vabbè. E’ andata così. Le
gambe hanno ripreso a girare, sul piano, mio atroce nemico, sono vistosamente
migliorato così come
nella discesa. La salita,
mia solita amica, purtroppo non mi ha aiutato, ma sono rincuorato dal fatto che
non è stato un vero e proprio tradimento, mi ha solo ricordato che senza
allenamento e sacrificio non si va da nessuna parte.
ll tempo di fare un po’ di
spogliatoio e subito ci si scambia le opinioni con gli altri runners.
Qualcuno, arrivato poco
dopo, ha detto che il mio tempo non è stato poi così malvagio, considerando il fatto
che questa è da sempre una avventura più che una gara. Che i fortissimi non
fanno poi chissà quali temponi. Anzi. Le difficoltà sono tante e bisogna
mettere in gioco diverse abilità atletiche come avere un buon senso dell’equilibrio,
elasticità, comprovata motivazione che tra le tante è l’unica, assieme
all’allenamento, a portarti al traguardo.
Nel complesso sono
soddisfatto. I nuovi amici mi riempiono letteralmente la borsa di volantini
delle prossime gare, e ora mi ritrovo ad avere teoricamente il calendario
completo da qui fino a marzo.
Qualche stretta di mano,
un arrivederci e sono in strada verso la via del ritorno.
La motivazione di cui vi
parlavo? TANTA.
Sono queste giornate che,
quando non hai più stimoli, ti ridanno il vigore per riprendere la corsa momentaneamente
interrotta.
Alla prossima.
Jean Lu
* (abbiate pazienza, oh
lettori di FBBSPORTNEWS, ma il nuovo cronista è sardo e a volte gli scappano
parole strane) Rigido, inchiodato
|
CLASSIFICA DI TAPPA
|
CLASSIFICA GENERALE
|
|||||||||
|
(prime 20 posizioni)
|
||||||||||
|
1.
|
Ponti David
|
3,8
|
punti
|
1.
|
Ponti David
|
59,7
|
punti
|
|||
|
2.
|
Loddo Gianluca
|
2,6
|
punti
|
2.
|
Volpi Andrea
|
a
|
9,9
|
punti
|
||
|
3.
|
Karlsson Leif
|
2
|
punti
|
3.
|
Collins Mark
|
a
|
13,1
|
punti
|
||
|
4.
|
Collins Mark
|
1,6
|
punti
|
4.
|
Nigi Lorenzo
|
a
|
22,9
|
punti
|
||
|
5.
|
Carbone Luigi
|
1
|
punto
|
5.
|
Cardillo Margherita
|
a
|
30,1
|
punti
|
||
|
6.
|
Lacalamita Luca
|
1
|
punto
|
6.
|
Politi Alessio
|
a
|
34,9
|
punti
|
||
|
7.
|
Meattini Moreno
|
0,5
|
punti
|
7.
|
Testa Daniele
|
a
|
35,5
|
punti
|
||
|
8.
|
Volpi Andrea
|
0*
|
punti
|
8.
|
Milner Rebecca
|
a
|
37,3
|
punti
|
||
|
* Per non aver indossato
|
9.
|
Durazzi Luca
|
a
|
39,8
|
punti
|
|||||
|
nessuna delle maglie sociali.
|
10.
|
Berchielli Francesca
|
a
|
40,5
|
punti
|
|||||
|
(Vedere regola 7.4)
|
11.
|
Carpitelli Agnese
|
"
|
|||||||
|
12.
|
McAteer Gerrard
|
a
|
40,6
|
punti
|
||||||
|
CLASSIFICA RADUNI
|
13.
|
Cellini Andrea
|
a
|
42,3
|
punti
|
|||||
|
(prime posizioni)
|
14.
|
Di Giampietro Pietro
|
a
|
42,6
|
punti
|
|||||
|
1.
|
Volpi Andrea
|
21
|
punti
|
15.
|
Adams Amanda
|
a
|
43,3
|
punti
|
||
|
2.
|
Nigi Lorenzo
|
19
|
punti
|
16.
|
Pasquini Marco
|
a
|
43,6
|
punti
|
||
|
3.
|
Ponti David
|
17
|
punti
|
17.
|
Karlsson Leif
|
a
|
43,7
|
punti
|
||
|
4.
|
Collins Mark
|
16
|
punti
|
18.
|
Lacalamita Luca
|
"
|
||||
|
5.
|
Durazzi Luca
|
13
|
punti
|
19.
|
Loddo Gianluca
|
"
|
||||
|
6.
|
McAteer Gerrard
|
13
|
punti
|
20.
|
Zucco Terenzio
|
a
|
44,7
|
punti
|
||
|
7.
|
Cardillo Margherita
|
11
|
punti
|
|||||||
|
CLASSIFICA DEL SABATO
|
||||||||||
|
CLASSIFICA MF/ GF
|
(prime posizioni)
|
|||||||||
|
(prime posizioni)
|
1.
|
Ponti David
|
12,5
|
punti
|
||||||
|
1.
|
Testa Daniele
|
10
|
punti
|
2.
|
Cardillo Margherita
|
9
|
punti
|
|||
|
2.
|
Zucco Terenzio
|
6
|
punti
|
3.
|
Collins Mark
|
9
|
punti
|
|||
|
3.
|
Lacalamita Luca
|
5
|
punti
|
4.
|
Carpitelli Agnese
|
6,5
|
punti
|
|||
|
4.
|
Longhini Stefano
|
5
|
punti
|
5.
|
Volpi Andrea
|
6
|
punti
|
|||
|
5.
|
Carpitelli Agnese
|
4
|
punti
|
6.
|
Berchielli Francesca
|
4
|
punti
|
|||
|
6
|
Nigi Lorenzo
|
4
|
punti
|
7.
|
Milner Rebecca
|
3,5
|
punti
|
|||
|
7.
|
Volpi Andrea
|
4
|
punti
|
8.
|
Durazzi Luca
|
3
|
punti
|
|||
|
8.
|
Karlsson Leif
|
4
|
punti
|
9.
|
Lubbock Andrew
|
3
|
punti
|
|||
|
10.
|
Loddo Gianluca
|
3
|
punti
|
|||||||
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