lunedì 7 aprile 2014

CRONACA DEL 5- 6 APRILE 2014

L’ASSEDIO
AL RADUNO ‘MOBILI LAMA’ CI PROVANO IN MOLTI: VOLPI E NIGI ROSICCHIANO PUNTI PREZIONI, CELLINI CONTINUA A FAR SOGNARE I SUOI TIFOSI, AVANZANO POLITI, DURAZZI E LACALAMITA. COLLINS REGGE L’URTO E MANTIENE LA VETTA DELLA CLASSIFICA. OCCASIONE PERSA PER CARDILLO, MILNER E CARPITELLI. APPUNTAMENTO A DOMENICA PROSSIMA COL RADUNO DI CASA!

PRIMA PUNTATA
Tanti ma tanti tanti anni fa, per la precisione 2.000 o poco più, viveva a nord di Roma (molto a nord, nello specifico in una provincia imperiale chiamata Skanniggium, Svezia) un giovanotto squattrinato di nome Leifus Carlsonio. Poco si sa di lui se non che era innamorato di Michaellas, una dolce e biondissima donzella conosciuta per caso su Piccioner, una chat di piccioni viaggiatori molto in voga all’epoca (sembra strano ma Internet non è sempre esistito). I due si innamorarono e avrebbero voluto sposarsi…
No, aspettate, questa storia non è già finita. Fatemi raccontare.
C’erano un paio di piccoli problemi: prima di tutto, Michaellas era la figlia primogenita dell’imperatore Tizius Caius, quindi erede diretta al trono;  in seconda battuta, ma non per caso, come se non bastasse, su di lei aveva messo gli occhi anche Brachio Fortis, un nobile molto ricco e senza scrupoli a cui, per inciso, della bella puella non gliene fregava un ficus. Essendo senza scrupoli, infatti, a lui interessava solo sedersi sul trono e comandare l’impero.
Un bel giorno di primavera, Leifus Carlsonio si fece coraggio e andò dall’Imperatore.
“Innamoratus sum filiae vostrae” Disse col cuore in mano.
L’imperatore scoppiò a ridere. E a ridere scoppiò anche Brachio Fortis che, guarda caso, era lì per la stessa ragione: chiedere la mano di Michaellas.
Non starò qui a raccontare tutti i dettagli della faccenda. Vi basti sapere che molti secoli dopo un tale di nome Shakespeare baserà più di una sua opera sulle cronache lasciate in eredità dagli scrivani imperiali testimoni dell’evento. In poche parole: Michaellas, che era presente, pubblicamente e con molto ardimento, tra lo stupore generale, contraccambiò la dichiarazione dell’amato. Tizius Caius per poco non ebbe un mancamento ma intimò comunque alla figlia di ritirarsi seduta stante nei suoi alloggiamenti, senza cena e negandole l’uso di Piccioner per un saeculo; sospinta da una scorta armata, Michaellas si ritirò strillando i suoi sentimenti a gran voce, circondata dalla solidarietà delle sue fedeli ancillæ; Brachio Fortis, punto nel vivo, si alzò in piedi e con nobile indignazione, avvolgendosi al contempo con teatrale maestosità nel suo mantello rosso, inequivocabile simbolo di nobiltà, esclamò che un semplice plebeo MAI avrebbe potuto sposare la figlia dell’Imperatore… e che storia era questa, pro Bacchus?!
Tizius Caius, ripresosi dal dramma, rifletté a lungo: la felicità dell’amata figlia o la stabilità politica dell’impero? Hoc eras  quaestionem… Alla fine, da Imperatore sportivo qual era, venne folgorato da un’idea.
“Darò la mano di mia figlia…” disse facendo trattenere il fiato a tutti i presenti e dando modo ai tamburi di rullare per un po’, “…a colui che vincerà una gara di birota!”
La birota altro non era che un mezzo di trasporto composto dalla ruota di legno di un carro nel cui centro erano montati dei pedali. Tale ruota era unita ad una seconda ruota posteriore (identica ma senza pedali) da una semplice asse di legno sulla quale si sedeva il birotista (modelli più costosi erano dotati di comoda sella di cuoio o cuscini di paglia). Un vero e proprio manubrio non esisteva, per cui per girare la ruota si usava un complesso sistema di briglie e pulegge. I campioni in sella ai modelli più evoluti riuscivano a raggiungere velocità impensate, addirittura nelle gare in anfiteatri indoor superavano le 5 leghe all’ora (circa 11 km/h).
Ora, dovete sapere che il birotismo era uno sport che stava cominciando a riscuotere un certo successo, all’epoca. Campioni del calibro di Bartalus, Coppinus e Magnificus facevano registrare ogni volta il tutto esaurito al Colosseo. Ma Tizius Caius aveva in mente ben altro che una semplice corsetta intorno al Colosseo… In quattro e quattr’otto, dietro sue precise disposizioni, venne organizzata la prima edizione del Girum Peninsulae, la prima gara a tappe che lo sport ricordi.
 “Ognuno di voi dovrà formare una squadra di 9 elementi” sentenziò Tizius Caius rivolgendosi agli allibiti pretendenti e consegnando loro un sacchetto a testa di monete, “spendendo non più di MDLI sesterzi. Chi non rispetterà il fair play finanziario verrà squalificato!”
MDLI sesterzi non erano pochi ma neanche tanti. Andavano insomma gestiti bene.
Brachio Fortis sogghignò: era ricco e poteva spendere ben più di quel che era stato pattuito.
Fondò la US DPNG Team, ingaggiò otto mercenari (tra cui: Landix dalla Gallia, Leipheimerib da Babilonia), li pagò non troppo perché da buon ricco era anche tirchio e perché spese un salasso nella farmacia di un guru iberico di dubbia fama per comprare 200 botti di Rubeum Bovem, una bevanda con le bollicine che metteva le ali, altamente vietata nel 32 a.c. Infine equipaggiò la sua squadra con birote in canna di bambù ultra leggere, ruote ad alto profilo in ebano, briglie in finissima corda di Damasco e pedali di ultima generazione in resina di pino maremmano.
Leifus Carlsonio, da par suo, si circondò di amici e fondò l’ASD Florentia in Birota. Divise con loro in parti uguali tutti i MDLI sesterzi e strinse un patto di eterna amicizia, non nascondendo le difficoltà ma promettendo riconoscenza sempiterna.
Alle prime luci dell’alba del  I maggio 32 a.c., alla presenza di tutte le autorità locali, dell’imperatore e di una innamoratissima Michaellas, partì da Palazzus Madamae la prima edizione del Girum Pensinsulae.
I gregari di Brachio Fortis, imbottiti di Rubeum Bovem e spronati a suon di vergate, presero  in mano le redini della corsa fin dal primo metro, imponendo il folle ritmo di 4,9 leghe/h. Quando le ombre del giorno cominciarono ad allungarsi, il gruppo compatto arrivò a Frosinonium. A Neapolis, in piena notte, la Florentia in Birota cominciò ad accusare i primi segni di stanchezza. La DPNG Team ne approfittò per aumentare l’andatura a 5,26 leghe/h e a Salernum, sede del primo finale di tappa, dopo 169 leghe e più di un giorno e 1/2 di corsa, l’ASD FiB fece registrare un distacco di una clessidra e 36 granelli di sabbia.
Brachio Fortis si presentò in sala stampa sicuro del fatto suo e fresco come una rosa, dato che aveva ciucciato ruote tutto il giorno (nonché Rubeum Bovem direttamente dalla botte). Qualche giornalista un po’ sospettoso gli chiese che cosa se ne facesse di tutte quelle botti al seguito e lui, rimanendo sul vago, disse che gli servivano per curare un male che lo affliggeva da tempo: il mal di pancia. Messaggeri imperiali corsero a Roma carichi di rotoli di pergamena delle più autorevoli firme al seguito della corsa (una su tutte, Aurum Bulbarellum) affinché i principali quotidiani, e in primis il Gazzettinium Sportivae, potessero il giorno seguente pubblicare a caratteri cubitali titoli tipo: BRACHIO FORTIS MAGISTER PENINSULAE.
Nei giorni a seguire la situazione non cambiò: Brachio Fortis non risparmiò né vergate né Rubeum Bovem mentre Leifus Carlsonio e i suoi ci davano inutilmente dentro per contenere il distacco: a Reggium Calabreae lo svantaggio fu di 8 clessidre nette, nella crono dell’Isolam Siculae  si arrivò a 11 clessidre e qualcosa,  a Barium Pugliae si raggiunsero le 12 clessidre e un pezzetto, a Picenum 16 clessidre e un tantino così.
Era ormai novembre e la situazione sembrava compromessa. Il distacco era enorme e il dramma era perfettamente leggibile negli occhi di uno sconsolato Leifus Carlsonio…

(PERSEVERAT PROXIMA SEPTIMANA)
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CLASSIFICA DI TAPPA
CLASSIFICA GENERALE
(prime 15 posizioni)
1.
Ponti David
3,5
punti
1.
Collins Mark
18,2
punti
2.
Volpi Andrea
2,4
punti
2.
Volpi Andrea
a
1,8
punti
3.
Cellini Andrea
2,2
punti
3.
Nigi Lorenzo
a
3,1
punti
4.
Durazzi Luca
2,2
punti
4.
Cellini Andrea
a
5,1
punti
5.
Lacalamita Luca
2,2
punti
5.
Cardillo Margherita
a
6,3
punti
6.
Nigi Lorenzo
2,2
punti
6.
Milner Rebecca
a
7
punti
7.
Pasquini Marco
2,2
punti
7.
Politi Alessio
a
7,6
punti
8.
Politi Alessio
2,2
punti
8.
Carpitelli Agnese
a
7,7
punti
9.
Berchielli Francesca
1
punto
9.
Lacalamita Luca
a
8,5
punti
10.
Carbone Luigi
1
punto
10.
Testa Daniele
a
9,5
punti
11.
Collins Mark
1
punto
11.
Ponti David
"
12.
Durazzi Luca
a
10,5
punti
CLASSIFICA RADUNI
13.
McAteer Gerrard
"
14.
Zucco Terenzio
a
11,2
punti
1.
Nigi Lorenzo
6
punti
15.
De Robertis Andreac.
a
12
punti
2.
Politi Alessio
6
punti
3.
Volpi Andrea
6
punti
CLASSIFICA DEL SABATO
4.
Cardillo Margherita
4
punti
5.
Carpitelli Agnese
4
punti
1.
Cardillo Margherita
5
punti
6.
Cellini Andrea
4
punti
2.
Collins Mark
4
punti
Collins Mark
4
punti
3.
Volpi Andrea
4
punti
Durazzi Luca
4
punti
4.
Carpitelli Agnese
3,5
punti
Lacalamita Luca
4
punti
5.
Ponti David
3
punti
6.
Cellini Andrea
2,5
punti
CLASSIFICA MF/ GF
7.
Milner Rebecca
2,5
punti
8.
Durazzi Luca
1
punto
1.
Testa Daniele
5
punti
9.
Nigi Lorenzo
1
punto
2.
Volpi Andrea
4
punti
10.
Pieraccioni Paolo
1
punto
3.
Collins Mark
3
punti
11.
Zucco Terenzio
1
punto
4.
Lacalamita Luca
3
punti
12.
Karlsson Leif
0,5
punti
5.
Longhini Stefano
3
punti
13.
Berchielli Francesca
0,5
6
McAteer Gerrard
3
punti

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