L’ASSEDIO
AL RADUNO ‘MOBILI LAMA’ CI
PROVANO IN MOLTI: VOLPI E NIGI ROSICCHIANO PUNTI PREZIONI, CELLINI CONTINUA A
FAR SOGNARE I SUOI TIFOSI, AVANZANO POLITI, DURAZZI E LACALAMITA. COLLINS
REGGE L’URTO E MANTIENE LA VETTA DELLA CLASSIFICA. OCCASIONE PERSA PER
CARDILLO, MILNER E CARPITELLI. APPUNTAMENTO A DOMENICA PROSSIMA COL RADUNO DI
CASA!
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PRIMA PUNTATA
Tanti ma tanti tanti anni fa, per la precisione 2.000 o poco più, viveva a nord di Roma (molto a nord, nello specifico in una provincia imperiale chiamata Skanniggium, Svezia) un giovanotto squattrinato di nome Leifus Carlsonio. Poco si sa di lui se non che era innamorato di Michaellas, una dolce e biondissima donzella conosciuta per caso su Piccioner, una chat di piccioni viaggiatori molto in voga all’epoca (sembra strano ma Internet non è sempre esistito). I due si innamorarono e avrebbero voluto sposarsi…
Tanti ma tanti tanti anni fa, per la precisione 2.000 o poco più, viveva a nord di Roma (molto a nord, nello specifico in una provincia imperiale chiamata Skanniggium, Svezia) un giovanotto squattrinato di nome Leifus Carlsonio. Poco si sa di lui se non che era innamorato di Michaellas, una dolce e biondissima donzella conosciuta per caso su Piccioner, una chat di piccioni viaggiatori molto in voga all’epoca (sembra strano ma Internet non è sempre esistito). I due si innamorarono e avrebbero voluto sposarsi…
No, aspettate, questa storia non è già
finita. Fatemi raccontare.
C’erano un paio di piccoli problemi: prima di tutto, Michaellas era la figlia primogenita dell’imperatore Tizius Caius, quindi erede diretta al trono; in seconda battuta, ma non per caso, come se non
bastasse, su di lei aveva messo gli occhi anche Brachio Fortis, un nobile molto
ricco e senza scrupoli a cui, per inciso, della bella puella non gliene fregava
un ficus. Essendo senza scrupoli, infatti, a lui interessava solo sedersi sul trono
e comandare l’impero.
Un bel giorno di primavera, Leifus
Carlsonio si fece coraggio e andò dall’Imperatore.
“Innamoratus sum filiae vostrae” Disse col
cuore in mano.
L’imperatore scoppiò a ridere. E a ridere
scoppiò anche Brachio Fortis che, guarda caso, era lì per la stessa ragione:
chiedere la mano di Michaellas.
Non starò qui a raccontare tutti i dettagli
della faccenda. Vi basti sapere che molti secoli dopo un tale di nome
Shakespeare baserà più di una sua opera sulle cronache lasciate in eredità dagli
scrivani imperiali testimoni dell’evento. In poche parole: Michaellas, che era
presente, pubblicamente e con molto ardimento, tra lo stupore generale,
contraccambiò la dichiarazione dell’amato. Tizius Caius per poco non ebbe un
mancamento ma intimò comunque alla figlia di ritirarsi seduta stante nei suoi
alloggiamenti, senza cena e negandole l’uso di Piccioner per un saeculo; sospinta
da una scorta armata, Michaellas si ritirò strillando i suoi sentimenti a gran
voce, circondata dalla solidarietà delle sue fedeli ancillæ; Brachio Fortis,
punto nel vivo, si alzò in piedi e con nobile indignazione, avvolgendosi al
contempo con teatrale maestosità nel suo mantello rosso, inequivocabile simbolo
di nobiltà, esclamò che un semplice plebeo MAI avrebbe potuto sposare la figlia
dell’Imperatore… e che storia era questa, pro Bacchus?!
Tizius Caius, ripresosi dal dramma,
rifletté a lungo: la felicità dell’amata figlia o la stabilità politica
dell’impero? Hoc eras quaestionem… Alla
fine, da Imperatore sportivo qual era, venne folgorato da un’idea.
“Darò la mano di mia figlia…” disse facendo
trattenere il fiato a tutti i presenti e dando modo ai tamburi di rullare per
un po’, “…a colui che vincerà una gara di birota!”
La birota altro non era che un mezzo di
trasporto composto dalla ruota di legno di un carro nel cui centro erano
montati dei pedali. Tale ruota era unita ad una seconda ruota posteriore
(identica ma senza pedali) da una semplice asse di legno sulla quale si sedeva
il birotista (modelli più costosi erano dotati di comoda sella di cuoio o
cuscini di paglia). Un vero e proprio manubrio non esisteva, per cui per girare
la ruota si usava un complesso sistema di briglie e pulegge. I campioni in
sella ai modelli più evoluti riuscivano a raggiungere velocità impensate,
addirittura nelle gare in anfiteatri indoor superavano le 5 leghe all’ora
(circa 11 km/h ).
Ora, dovete sapere che il birotismo era uno
sport che stava cominciando a riscuotere un certo successo, all’epoca. Campioni
del calibro di Bartalus, Coppinus e Magnificus facevano registrare ogni volta
il tutto esaurito al Colosseo. Ma Tizius Caius aveva in mente ben altro che una
semplice corsetta intorno al Colosseo… In quattro e quattr’otto, dietro sue precise
disposizioni, venne organizzata la prima edizione del Girum Peninsulae, la
prima gara a tappe che lo sport ricordi.
“Ognuno
di voi dovrà formare una squadra di 9 elementi” sentenziò Tizius Caius
rivolgendosi agli allibiti pretendenti e consegnando loro un sacchetto a testa
di monete, “spendendo non più di MDLI sesterzi. Chi non rispetterà il fair play
finanziario verrà squalificato!”
MDLI sesterzi non erano pochi ma neanche
tanti. Andavano insomma gestiti bene.
Brachio Fortis sogghignò: era ricco e
poteva spendere ben più di quel che era stato pattuito.
Fondò la US DPNG Team, ingaggiò otto
mercenari (tra cui: Landix dalla Gallia, Leipheimerib da Babilonia), li pagò
non troppo perché da buon ricco era anche tirchio e perché spese un salasso
nella farmacia di un guru iberico di dubbia fama per comprare 200 botti di
Rubeum Bovem, una bevanda con le bollicine che metteva le ali, altamente
vietata nel 32 a .c.
Infine equipaggiò la sua squadra con birote in canna di bambù ultra leggere,
ruote ad alto profilo in ebano, briglie in finissima corda di Damasco e pedali
di ultima generazione in resina di pino maremmano.
Leifus Carlsonio, da par suo, si circondò
di amici e fondò l’ASD Florentia in Birota. Divise con loro in parti uguali tutti
i MDLI sesterzi e strinse un patto di eterna amicizia, non nascondendo le difficoltà
ma promettendo riconoscenza sempiterna.
Alle prime luci dell’alba del I maggio 32 a .c., alla presenza di
tutte le autorità locali, dell’imperatore e di una innamoratissima Michaellas,
partì da Palazzus Madamae la prima edizione del Girum Pensinsulae.
I gregari di Brachio Fortis, imbottiti di
Rubeum Bovem e spronati a suon di vergate, presero in mano le redini della corsa fin dal primo
metro, imponendo il folle ritmo di 4,9 leghe/h. Quando le ombre del giorno
cominciarono ad allungarsi, il gruppo compatto arrivò a Frosinonium. A
Neapolis, in piena notte, la Florentia in Birota cominciò ad accusare i primi
segni di stanchezza. La DPNG Team ne approfittò per aumentare l’andatura a 5,26
leghe/h e a Salernum, sede del primo finale di tappa, dopo 169 leghe e più di
un giorno e 1/2 di corsa, l’ASD FiB fece registrare un distacco di una
clessidra e 36 granelli di sabbia.
Brachio Fortis si presentò in sala stampa
sicuro del fatto suo e fresco come una rosa, dato che aveva ciucciato ruote
tutto il giorno (nonché Rubeum Bovem direttamente dalla botte). Qualche
giornalista un po’ sospettoso gli chiese che cosa se ne facesse di tutte quelle
botti al seguito e lui, rimanendo sul vago, disse che gli servivano per curare
un male che lo affliggeva da tempo: il mal di pancia. Messaggeri imperiali
corsero a Roma carichi di rotoli di pergamena delle più autorevoli firme al
seguito della corsa (una su tutte, Aurum Bulbarellum) affinché i principali
quotidiani, e in primis il Gazzettinium Sportivae, potessero il giorno seguente
pubblicare a caratteri cubitali titoli tipo: BRACHIO FORTIS MAGISTER
PENINSULAE.
Nei giorni a seguire la situazione non
cambiò: Brachio Fortis non risparmiò né vergate né Rubeum Bovem mentre Leifus
Carlsonio e i suoi ci davano inutilmente dentro per contenere il distacco: a
Reggium Calabreae lo svantaggio fu di 8 clessidre nette, nella crono
dell’Isolam Siculae si arrivò a 11
clessidre e qualcosa, a Barium Pugliae
si raggiunsero le 12 clessidre e un pezzetto, a Picenum 16 clessidre e un
tantino così.
Era ormai novembre e la situazione sembrava
compromessa. Il distacco era enorme e il dramma era perfettamente leggibile
negli occhi di uno sconsolato Leifus Carlsonio…
CLASSIFICA DI TAPPA
|
CLASSIFICA GENERALE
|
|||||||||
(prime 15 posizioni)
|
||||||||||
1.
|
Ponti David
|
3,5
|
punti
|
1.
|
Collins Mark
|
18,2
|
punti
|
|||
2.
|
Volpi Andrea
|
2,4
|
punti
|
2.
|
Volpi Andrea
|
a
|
1,8
|
punti
|
||
3.
|
Cellini Andrea
|
2,2
|
punti
|
3.
|
Nigi Lorenzo
|
a
|
3,1
|
punti
|
||
4.
|
Durazzi Luca
|
2,2
|
punti
|
4.
|
Cellini Andrea
|
a
|
5,1
|
punti
|
||
5.
|
Lacalamita Luca
|
2,2
|
punti
|
5.
|
Cardillo Margherita
|
a
|
6,3
|
punti
|
||
6.
|
Nigi Lorenzo
|
2,2
|
punti
|
6.
|
Milner Rebecca
|
a
|
7
|
punti
|
||
7.
|
Pasquini Marco
|
2,2
|
punti
|
7.
|
Politi Alessio
|
a
|
7,6
|
punti
|
||
8.
|
Politi Alessio
|
2,2
|
punti
|
8.
|
Carpitelli Agnese
|
a
|
7,7
|
punti
|
||
9.
|
Berchielli Francesca
|
1
|
punto
|
9.
|
Lacalamita Luca
|
a
|
8,5
|
punti
|
||
10.
|
Carbone Luigi
|
1
|
punto
|
10.
|
Testa Daniele
|
a
|
9,5
|
punti
|
||
11.
|
Collins Mark
|
1
|
punto
|
11.
|
Ponti David
|
"
|
||||
12.
|
Durazzi Luca
|
a
|
10,5
|
punti
|
||||||
CLASSIFICA RADUNI
|
13.
|
McAteer Gerrard
|
"
|
|||||||
14.
|
Zucco Terenzio
|
a
|
11,2
|
punti
|
||||||
1.
|
Nigi Lorenzo
|
6
|
punti
|
15.
|
De Robertis Andreac.
|
a
|
12
|
punti
|
||
2.
|
Politi Alessio
|
6
|
punti
|
|||||||
3.
|
Volpi Andrea
|
6
|
punti
|
CLASSIFICA DEL SABATO
|
||||||
4.
|
Cardillo Margherita
|
4
|
punti
|
|||||||
5.
|
Carpitelli Agnese
|
4
|
punti
|
1.
|
Cardillo Margherita
|
5
|
punti
|
|||
6.
|
Cellini Andrea
|
4
|
punti
|
2.
|
Collins Mark
|
4
|
punti
|
|||
Collins Mark
|
4
|
punti
|
3.
|
Volpi Andrea
|
4
|
punti
|
||||
Durazzi Luca
|
4
|
punti
|
4.
|
Carpitelli Agnese
|
3,5
|
punti
|
||||
Lacalamita Luca
|
4
|
punti
|
5.
|
Ponti David
|
3
|
punti
|
||||
6.
|
Cellini Andrea
|
2,5
|
punti
|
|||||||
CLASSIFICA MF/ GF
|
7.
|
Milner Rebecca
|
2,5
|
punti
|
||||||
8.
|
Durazzi Luca
|
1
|
punto
|
|||||||
1.
|
Testa Daniele
|
5
|
punti
|
9.
|
Nigi Lorenzo
|
1
|
punto
|
|||
2.
|
Volpi Andrea
|
4
|
punti
|
10.
|
Pieraccioni Paolo
|
1
|
punto
|
|||
3.
|
Collins Mark
|
3
|
punti
|
11.
|
Zucco Terenzio
|
1
|
punto
|
|||
4.
|
Lacalamita Luca
|
3
|
punti
|
12.
|
Karlsson Leif
|
0,5
|
punti
|
|||
5.
|
Longhini Stefano
|
3
|
punti
|
13.
|
Berchielli Francesca
|
0,5
|
||||
6
|
McAteer Gerrard
|
3
|
punti
|
|||||||
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