martedì 3 giugno 2014

CRONACA DEL 31/5- 1/6- 2/6

IN FUGA
VOLPI RESISTE ALL’ASSALTO DI PONTI E MANTIENE LA VETTA DELLA CLASSIFICA. COLLINS CEDE ANCORA QUALCOSA MA TIENE IL PASSO. NIGI LOTTA PER NON RIMANERE INDIETRO. POI IL VUOTO. CARDILLO A -15, MILNER, TESTA E POLITI A -18, CARPITELLI E DURAZZI A -22.

COLORADO JOLLINS E LA BICICLETTA DELL’INVINCIBILITA’
Esperanza non è una città, non è un paese e neanche un villaggio. Esperanza non è un borgo, non è una contrada e non è neanche una via. In realtà non è niente: solo un nome beneaugurante buttato lì a caso sulla carta geografica dell’Antartide, un puntino nero inghiottito da milioni di chilometri quadrati di ghiaccio, proprio al confine con l’oceano, messo lì chissà da chi e chissà perché, forse tanto per riempire un vuoto. A Esperanza non ci sono semafori, non ci sono pali del telefono e non ci sono fermate del tram. Non ci sono campi da calcio, non ci sono parchimetri, non ci sono centri commerciali. A pensarci bene, non essendoci niente di tutto ciò, non ci sono neanche le strade. A Esperanza, questo sì, si potrebbero fare tante piste da pattinaggio, perché il ghiaccio non manca di certo, ovunque si guardi: a sud, a nord, a est, a ovest, a perdita d’occhio, persino il cielo sembra una immensa lastra grigia e gelida con un sole piccolo e rattrappito che fa del suo meglio lì nel mezzo. Ma, curiosamente, nessuno ci ha mai pensato.
Be’, a essere precisi, in mezzo a quel niente desolante stritolato dalla morsa del freddo, una cosa c’è:  un distributore automatico di biglietti per la Broken Ice Airlines. E se ci fate caso, quel solco accidentato che si allunga dritto verso la costa frastagliata, il precipizio e l’oceano, forse, ma dico forse,  è una pista d’atterraggio per aerei…
Sul distributore automatico c’è un cartello scritto a mano attaccato con lo scotch. Il cartello è scolorito e quasi illeggibile, ma anche se fosse stato in buone condizioni avreste dovuto conoscere il tamaghust, un antichissimo idioma del posto, non più parlato da anima viva visto che l’ultimo discendente dei tamaghustiani (l’autore, tra l’altro, del cartello) è venuto a mancare nel 1983. Sul cartello c’è scritto: «పి ణీద ఈఊరు వ¶స్సు! ఇక్కడ cª{∙ణించడ‡నికి కాదͽ҉╚▼☺☼ Δవున ప్రార్Ω, che più o meno vuol dire “Quest’affare è guasto! Pregate di non morire qui”
Il distributore automatico, insomma, non funziona già da un bel po’ ma, per ovvie ragioni, sono in pochi a lamentarsene. Uno di questi, però e guarda caso, è Colorado Jollins, stimato professore di biciclettologia nel quotidiano e incallito avventuriero del pedale a tempo perso. Eccolo là, lo vedete? No, no,  quello con lo smoking è un pinguino incuriosito dall’inconsueto trambusto. Colorado Jollins è l’altro, quello con una giacca di cuoio FBB sopra alla camicia bianca col giglio di Firenze bianco in campo nero, consunti stivali Shimano ai piedi e il cappello/ casco a tesa larga ben calcato sulla testa e allacciato sotto il collo. Quello con la bicicletta da corsa Wilier e la sacca per la sopravvivenza attaccata sotto al sellino, insomma. Sì, quello che impreca in tutte le lingue conosciute e in almeno 28 dialetti (fuorché, ahilui, il tamaghust) mentre prende a calci il distributore. Lui.
L’avventuriero.
Colorado Jollins.
Il mito.

Aveva appena completato il giro dell’Antartide in 5 tappe di 860 km l’una, era stanco, un po’ infreddolito e non vedeva l’ora di tornarsene a casa per riscaldarsi un po’ col clima arido e desertico della sua Denver (Colorado, naturalmente, USA), 40 gradi all’ombra in inverno. Non aveva trovato il Ciclosauro, la vera ragione della spedizione, quello no, ma aveva fatto amicizia con tantissime foche, aveva pedalato in mezzo agli orsi bianchi, aveva fatto il bagno con le balene e avvistato persino uno pterodattilo. Per cui, in fondo, era soddisfatto dell’esperienza.
Colorado Jollins stava seduto su uno spunzone di roccia nell’atto di staccarsi dal naso le stalattiti di ghiaccio quando accadde la cosa più inaspettata che possa succedere a Esperanza: incontrare un altro essere umano.
“Jollins?” Chiese un tipo alto il cui volto era nascosto da occhiali scuri, da un cappello nero e dal bavero rialzato di un lungo cappotto, nero anch’esso. Gli si vedeva solo il naso.
“Sì?”
“Il dottor Mark Jollins?”
“Preferisco Colorado Jollins. Sa, gli sponsor…”
Il tipo tutto nero fu molto vago nel presentarsi ma fu assai lesto a tirare fuori dalla tasca del cappotto un tomo di 1800 pagine. Senza perdere tempo, iniziò a illustrare a Colorado la magnificenza dei prodotti illustrati: un telaio in titanio con macchinetta del caffè incorporata nella canna; un sacco a pelo termoelettrico per pipistrelli (che non è esattamente utile a un ciclista ma era in offerta a soli 699 euro e 99, quindi poteva valere la pena pensarci un po’ su); l’ombrescio, ‘l’ombrello all’arrovescio’ per raccogliere l’acqua piovana (‘ecologia allo stato puro per il cittadino del futuro’, recitava lo slogan, e in più volete mettere il piacere di girare per le strade sotto un temporale con una damigiana piena d’acqua sotto braccio o sulle spalle?); scarpe con lettore cd Samsung inserito nel tacco comprensivo di un lungo auricolare che, per un corretto funzionamento, andrebbe arrotolato come edera selvatica su per il polpaccio, la gamba, il tronco del corpo, il collo e infine appuntato al lobo dell’orecchio con la graffettatrice (pare che la ditta produttrice sia già fallita, peccato); quindi, dite udite, per i più pigri, ma pigri davvero, la fantastica forchetta a pila che avvolge da sola gli spaghetti; e ancora…
Dopo 6 ore e 24 minuti, con un tonfo così forte da risvegliare Colorado dal torpore in cui era caduto, il misterioso personaggio richiuse di scatto il catalogo e chiese a bruciapelo: “Bando alle ciance, dottor Jollins! Cosa sa della Bicicletta d’Oro dell’Invincibilità?”
Il dottor Jollins, improvvisamente sveglio e interessato all’argomento, si dimenticò delle stalattiti e sgranò gli occhi: “La bicicletta d’Oro dell’Invincibilità? Si dice essere appartenuta a Elpidio il Grande, re dei Goti, vissuto nel V secolo a.c. Si dice renda invincibile chiunque ci si sieda sopra. Ma, ovviamente, è una leggenda”
“Ne è sicuro?”
Il misterioso individuo riuscì a calamitare la totale attenzione di Colorado Jollins: “Cosa intende dire, signor…? Non ho capito come si chiama…”
“Non è importante. Dottor Jollins, la bicicletta dell’invincibilità esiste e l’umanità è in grave pericolo. Io voglio che lei la trovi e la metta al sicuro consegnandola a me
“Ah. E quanto mi paga?”
“Ehmmm… eh? Oh, guardi là! Un rarissimo elephantus volantem, volgarmente detto Dumbo!”
“Dove?”
“No, ha girato di là, peccato”
“Che stavo dicendo? Ah sì, ho chiesto quanto mi…”
“… Dottor Jollins, conosce Janadolf Ullrichler?”
Colorado strinse il pugno e ringhiò: “Janadolf Ullrichler… il mio acerrimo rivale… ciclista disonesto, avventuriero senza scrupoli… Ma non ho capito quanto mi p…”
“E se le dicessi che Janadolf Ullrichler e la sua Deutche SS Telefunken zu Pedalen sono entrati in possesso di una mappa con l’ubicazione esatta della Bicicletta d’Oro dell’Invincibilità? E se le dicessi che il loro intento è trovarla, possederla e DOMINARE il Campionato FBB? Eh? Ehhh?! Se le dicessi tutto questo?!”
Colorado Jollins guardò verso l’orizzonte e lasciò che il gelido vento tentasse invano di portargli via il cappello/ casco. Serrò la mascella tanto da digrignare i denti e i suoi occhi divennero due strette fessure zampillanti lapilli incandescenti. Infine, sentenziò: “Dico che non possiamo permetterlo!” E nella sua testa, ma solo nella sua testa, se volete sentirla anche voi dovete cliccare qui, partì la colonna sonora.
“Quando pa…” …rtiamo? La domanda gli rimase impigliata nella gola quando si accorse di essere rimasto solo. Il misterioso interlocutore era sparito. Letteralmente volatilizzato.
Così a Colorado Jollins rimase una sola cosa da fare: aspettare con pazienza per 16 giorni il primo volo della Broken Ice Airlines augurandosi al contempo che ci fosse la possibilità di fare il biglietto a bordo.
Purtroppo a Esperanza non ci sono molte attrazioni e può capitare di annoiarsi un po’. Per fortuna il tipo aveva lasciato lì il suo catalogo di 1800 pagine…
CONTINUA (forse)
Leggi la seconda parte



CLASSIFICA DI TAPPA
CLASSIFICA GENERALE
(prime 20 posizioni)
1.
Ponti David
8,4*
punti
1.
Volpi Andrea
40,4
punti
2.
Volpi Andrea
7,6*
punti
2.
Ponti David
a
0,7
punti
3.
Collins Mark
6*
punti
3.
Collins Mark
a
5,8
punti
4.
Nigi Lorenzo
5*
punti
4.
Nigi Lorenzo
a
8,8
punti
5.
Adams Amanda
4*
punti
5.
Cardillo Margherita
a
15,5
punti
6.
Milner Rebecca
4**
punti
6.
Milner Rebecca
a
18
punti
7.
Loddo Gianluca
3
punti
7.
Testa Daniele
a
18,2
punti
8.
Cardillo Margherita
2
punti
8.
Politi Alessio
a
18,6
punti
9.
Politi Alessio
2**
punti
9.
Carpitelli Agnese
a
22,2
punti
10.
Conti Alessandro
1
punto
10.
Durazzi Luca
a
22,5
punti
11.
Durazzi Luca
1
punto
11.
Cellini Andrea
a
23
punti
12.
Impallomeni Giacomo
1
punto
12.
Berchielli Francesca
a
25,2
punti
13.
McAteer Gerrard
1
punto
13.
Lacalamita Luca
a
25,4
punti
14.
Testa Daniele
1***
punto
14.
Zucco Terenzio
"
15.
Meattini Moreno
0,5
punti
15.
McAteer Gerrard
a
25,5
punti
16.
Adams Amanda
a
26,7
punti
* 3 punti bonus quiz Giro d'Italia
17.
Karlsson Leif
a
28,4
punti
** 2 punti bonus quiz Giro d'Italia
18.
Pasquini Marco
a
30,2
punti
*** 1 punto bonus quiz Giro d'Italia
19.
Pieraccioni Paolo
a
31,2
punti
20.
Lubbock Andrew
a
31,9
punti
CLASSIFICA RADUNI
(prime posizioni)
CLASSIFICA DEL SABATO
1.
Volpi Andrea
16
punti
(prime posizioni)
2.
Nigi Lorenzo
15
punti
1.
Ponti David
9
punti
3.
Durazzi Luca
11
punti
2.
Collins Mark
8
punti
4.
Ponti David
10
punti
3.
Cardillo Margherita
7
punti
5.
Cardillo Margherita
9
punti
4.
Carpitelli Agnese
6,5
punti
6.
Collins Mark
9
punti
5.
Volpi Andrea
6
punti
7.
McAteer Gerrard
9
punti
6.
Milner Rebecca
3,5
punti
8.
Politi Alessio
9
punti
9.
Milner Rebecca
8
punti
CLASSIFICA MF/ GF
10.
Cellini Andrea
7
punti
(prime posizioni)
12.
Karlsson Leif
7
punti
1.
Testa Daniele
10
punti
13.
Lacalamita Luca
7
punti
2.
Zucco Terenzio
6
punti
14.
Adams Amanda
6
punti
3.
Lacalamita Luca
5
punti
15.
Berchielli Francesca
5
punti
4.
Longhini Stefano
5
punti
16.
Di Clemente Domenico
5
punti
5.
Carpitelli Agnese
4
punti
17.
Pasquini Marco
5
punti
6
Nigi Lorenzo
4
punti
18.
Pieraccioni Paolo
5
punti
7.
Volpi Andrea
4
punti
19.
Testa Daniele
5
punti
20.
Zucco Terenzio
5
punti

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