Era lì, stava solo
studiando la situazione. In agguato come un gatto dietro la siepe. Era atteso
dai tifosi di tutto il mondo e non ha deluso le aspettative nel momento in cui
le strade hanno cominciato ad inerpicarsi verso il cielo. Terenzio Zucco ha attaccato,
prima sulla dolce salita di Castellina e poi su quella ben più impegnativa
della Consuma. Ha attaccato sotto la pioggia, quando il sudore si mescola con
l’acqua torrenziale che si riversa dai nembi carichi d’odio, quando le lacrime
della fatica si scavano la strada nelle maschere di fango, quando il ciclismo
smette di essere sport e diventa leggenda. Ha colto una doppietta importante,
Terenzio Zucco, la sua prima stagionale; ha conquistato il punto bonus con
grinta e determinazione, ha scalzato Alessandro Ceolan in testa alla classifica
e può festeggiare meritatamente un fine settimana perfetto. Lorenzo Nigi, il
redivivo svedese volante Leif Karlsson, il terzo incomodo Luca Durazzi, lo
stesso Alessandro Ceolan, Mark Collins, Chris Brekon, insomma quasi tutti gli
uomini di classifica, si sono difesi bene, hanno contenuto il distacco e
possono lavarsi il fango di dosso con un misto di quieta soddisfazione e
pungente voglia di rivalsa. Nelle prossime settimane vedremo se avranno
argomenti validi per rispondere alla provocazione.
Perdono terreno,
invece, Moreno Meattini e Rebecca Milner, ma l’opinione generale è che si sia
trattato solo di un passo falso e non di una crisi.
Sembrano aver trovato
un buon ritmo Alberto Guccini, Luigi Carbone e Daniele Testa. Il campionato è
ancora lunghissimo e le zone nobili non sono così lontane.
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