lunedì 24 febbraio 2014

CRONACA DEL 22- 23 FEBBRAIO 2014

L’AVVICENDAMENTO
COLLINS METTE LA FRECCIA, NIGI SI DIFENDE, VOLPI AVANZA, CARDILLO SOLA AL 4° POSTO. BEN 14 SOCI A PUNTI QUESTO WEEK- END: CHE BEL CAMPIONATO!

IL GIALLO DEL CICLISTA GIALLO *
Il Ciclista Giallo aveva da raccontare una storia e per questo un bel po’ di gente aveva risposto all’evento, bramosa di ascoltare. Non che proprio volesse raccontarla, questa storia, ma tant’è ormai era lì e non poteva tirarsi indietro. Era stato famoso, un tempo, sapete? Aveva trionfato più volte nella Grande Corsa a Tappe e aveva guadagnato un sacco di soldi tra sponsor, pubblicità e ingaggi milionari. Adesso, però, doveva rendere conto di tutto.
Il Ciclista Giallo era abituato a ben altro pubblico per cui, quando si ritrovò davanti ad un giudice (e non un giudice qualunque, ma il temutissimo Massimo della Pena) in un tribunale gremito che neanche la finale di Champions’ League poteva sognare, in principio si ritrovò un po’ spaesato.
“Da dove cominciare?” Chiese più che altro a se stesso.
“Dall’inizio, per esempio!” Lo imbeccò il giudice, severo.
E così fece.
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IL RACCONTO DEL CICLISTA GIALLO
Nel 1986 il Ciclista Giallo aveva 15 anni, viveva nel Texas e sostanzialmente le cose gli andavano bene per due motivi: Pina e il suo migliore amico Tonsillite Jones. Tonsillite Jones lo conosceva dai tempi della prima elementare e da sempre aveva condiviso con lui la passione per la bicicletta; Pina invece la conobbe un caldo giorno di agosto di quello stesso anno e se ne innamorò a prima vista.
Era bellissima, perfetta. Se ne stava lì, al centro dell’attenzione come se fosse la cosa più naturale del mondo da fare, era senz’altro nata per sbalordire, per essere ammirata; sprigionava quella magia che solo le cose preziose possiedono, l’energia cosmica dell’immortalità; irradiava intorno a sé il fulgido carisma che tutte le dee dell’Olimpo hanno ma che solo le più belle sono consapevoli di avere. Lo stava chiamando, in qualche modo, e il Ciclista Giallo doveva solo farsi coraggio: avvicinarla, parlarle, chiederle se avesse gradito fare un giro con lui… Il suo nome era scritto lì, in bella vista, insieme al cognome: Rello… Pina non era UNA bicicletta, era LA bicicletta: rossa fiammante, una linea da urlo, in acciaio, cambio Campagnolo 53x39, pedali con gabbietta e cinturino di cuoio, borraccia e pompa di 40 cm comprese nel prezzo...  Il Ciclista Giallo ruppe gli indugi: entrò nel negozio, indicò l’oggetto del desiderio al commesso, pagò e conobbe la felicità. In principio tutto andava bene: lui e Pina si svegliavano presto la mattina, facevano colazione insieme, uscivano, si allenavano, si divertivano un mondo. Ma presto si presentò un unico/piccolo problema: non solo non vincevano mai una gara o un prosciuttino in un qualunque GPM di paese, ma neanche le volate per il caffè tra amici e compagni di squadra erano alla loro portata. Niente.  Al Ciclista Giallo toccava sempre pagare il caffè a tutti perché arrivava ultimo, inesorabilmente. Persino Tonsillite Jones vinceva qualche gara, di tanto in tanto ma con sempre maggiore frequenza. In effetti, da quando Doc, il medico della squadra, gli aveva prescritto quella cura ricostituente per il mal di gola a base di punture e pillole, aveva messo su un fisicaccio niente male…
L’esistenza di ogni essere umano è composta da un’infinità di strade che si intersecano tra loro: suo malgrado, il Ciclista Giallo imboccò l’incrocio principale della sua carriera il 27 febbraio 1989. Era  lunedì pomeriggio e Pina, in seguito ad una caduta, venne ricoverata d’urgenza nell’officina di squadra. Quando Doc, scuotendo la testa, gli disse di sedersi, il Ciclista Giallo capì che la cosa era grave: Pina aveva riportato la rottura di due raggi, un trauma al forcellino posteriore e, cosa ben più importante, dalla TAC saltò fuori un Brutto Male al telaio. Doc gli disse che era molto grave ma gli assicurò anche che insieme ce l’avrebbero fatta. Gli illustrò una procedura innovativa, una terapia rivoluzionaria, un nuovo farmaco sperimentale (il quale, gli assicurò, era legale, così legale che ancora non lo conosceva nessuno, poteva dormire tra due guanciali): fu così che il Ciclista Giallo uscì dall’ambulatorio del dottore con una carriola piena di enormi siringhe piene di denso liquido verde fosforescente, pasticche variopinte, sacche di sangue da conservare nel frigorifero e una lista di istruzioni lunga sei metri da seguire con molta attenzione (sì, in effetti una domanda affiorò alla sua mente, ‘perché se è Pina ad avere il Brutto Male devo essere io ad ingurgitare tutta questa roba?’, ma fu un pensiero fugace perché i dottori sono i custodi del sapere e lui era solo un povero ciclista un po’ ignorante, quindi…).
Miracolosamente, Pina guarì subito (ma Doc si raccomandò di continuare la terapia per almeno 15 anni e soprattutto di eseguire i controlli di routine a cadenza REGOLARE e SOLO ed ESCLUSIVAMENTE in sua presenza) e la carriera del Ciclista Giallo esplose di conseguenza. I compagni di squadra e gli amici iniziarono a pagargli il caffè, vinse così tanti prosciutti ai GPM da far concorrenza al Consorzio di Parma e iscrisse il suo nome negli albo d’oro di tutte le gare della zona.
Nel 1992 lui e Tonsillite Jones fecero il grande salto nei professionisti e tutto sembrava andare per il meglio: crescevano (sia d’esperienza che di fisico, basti pensare che ad un certo punto Arnold Schwarzenegger li invitò a partecipare a Mister Olympia), le vittorie fioccavano e sembravano davvero pronti per tentare l’avventura nella Grande Corsa a Tappe.
Nel 1993 lui e Tonsillite Jones dividevano la stessa stanza d’albergo. L’indomani avrebbero finalmente esordito nella Grande Corsa a Tappe. Il Ciclista Giallo disse all’amico che scendeva di sotto per chiamare la mamma dal telefono a gettoni della hall ma che quando tornava avrebbero fatto una bella partita a Subbuteo. Tonsillite Jones rispose che non vedeva l’ora e che nel frattempo ne avrebbe approfittato per portarsi avanti con la cura per il mal di gola (Doc aveva detto anche a lui di proseguire per almeno 15 anni). Preparò tutto l’occorrente, ma si addormentò e fece un sogno strano: sognò che quella della telefonata era solo una scusa, che il Ciclista Giallo aveva preso la sua bicicletta ed era partito senza di lui, andando in fuga, sognò che le salite erano troppo dure, durissime, pendenze oltre il 40% e che non ce l’avrebbe mai fatta ad arrivare in fondo a neanche una tappa… Il Ciclista Giallo, che aveva davvero chiamato la mamma per dirle che tutto andava bene e di stare tranquilla che mangiava abbastanza verdura e indossava regolarmente la maglia della salute, tornò in camera e trovò l’amico addormentato con la siringa piantata nella gola. Lo vide agitarsi nel sonno e pensò che forse era il caso di svegliarlo. Tonsillite Jones spalancò gli occhi, esclamò “Tu?!”, emise un lungo verso disarticolato e morì.
Negli anni a seguire il Ciclista Giallo vinse molte gare di prestigio e non si dimenticò mai né dell’amico scomparso né di seguire scrupolosamente la cura di Doc.
Nel 1999 coronò finalmente il sogno di una vita: trionfò nella Grande Corsa a Tappe. Certo, qualche invidioso cominciò a scrivere sui giornali che aveva vinto perché faceva uso di sostanze non convenzionali, e nello specifico un agente della United States Anti Doping Agency lo tampinava senza tregua giorno e notte, ma il Ciclista Giallo era tranquillo perché aveva la prescrizione di Doc  e Pina veniva prima di tutto.
Il Ciclista Giallo vinse a man basse altre sei edizioni consecutive della Grande Corsa a Tappe finché… Be’, il 24 agosto 2012 svoltò ad un altro incrocio della Vita. Era il giorno della visita di controllo di Pina ma Doc aveva avuto un contrattempo e non era presente in ambulatorio. Vanamente il dottore cercò di contattarlo al cellulare per dirgli di aspettarlo, aspettarlo ASSOLUTAMENTE che solo lui era in grado di gestire la situazione di Pina, ma purtroppo  il Ciclista Giallo aveva il cellulare scarico. Il Ciclista Giallo, da par suo, pensò che non c’era niente di male a fare la visita con un altro dottore e così entrò…
Fu così che cadde preda nell’imboscata dell’agente della United States Anti Doping Agency travestito da medico, il quale intuì che qualcosa non andava quando la pipì del Ciclista Giallo corrose il contenitore in cui era conservata, consumò voracemente il tavolo su cui il tutto era appoggiato,  si aprì una voragine nel pavimento del terzo piano, del secondo, del primo, del piano terra, e poi ancora scavò nel nudo terreno un buco nero profondo e dritto fino al centro della Terra dove finalmente trovò il suo ambiente ideale fondendosi col magma incandescente.
Ecco, la storia sostanzialmente finisce qui: Doc riuscì a fuggire in Brasile e l’agente della United States Anti Doping Agency, che si era messo sulle sue tracce come un segugio, decise di mollare la presa quando le impronte si inoltravano nella Foresta Amazzonica.
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Il Ciclista Giallo concluse il suo racconto affermando: “Io non ne sapevo niente!”
“Mhmmm” Rimuginò il giudice. “Questo non lo so. Ma c’è qualcosa in questa storia che non mi convince. Le intimo di rimanere a disposizione delle autorità per ulteriori chiarimenti”.
Un colpo di martelletto fece calare il sipario sulla prima udienza e il Ciclista Giallo venne accompagnato fuori dall’aula.

Perché secondo Massimo della Pena il Ciclista Giallo non la racconta giusta? Che cosa non lo convince? E, soprattutto, perché il vostro cronista non ha altro di meglio da fare che scrivere queste c…biiip…te?
Questi quesiti troveranno risposta la prossima settimana.
Forse.

(*  Questa è una storia di fantasia. Be’, più o meno. Sì, sotto tortura il vostro cronista potrebbe anche ammettere di essersi ispirato qua e là a fatti realmente accaduti e a personaggi realmente esistiti e/o esistenti ma non confesserà mai quale sia stata la fonte di tanta ispirazione, quindi mettetevi l’anima in pace)



CLASSIFICA DI TAPPA
CLASSIFICA GENERALE
Collins Mark
1,3
punti
Collins Mark
5,7
punti
Volpi Andrea
1,3
punti
Nigi Lorenzo
a
0,3
pti
Cardillo Margherita
1,2
punti
Volpi Andrea
a
1,2
pti
Lacalamita Luca
1,2
punti
Cardillo Margherita
a
2
pti
Carpitelli Agnese
1
punto
Cellini Andrea
a
3,5
pti
De Robertis Andrea C.
1
punto
Lacalamita Luca
"
Pieraccioni Paolo
1
punto
Carpitelli Agnese
a
3,7
pti
Zucco Terenzio
1
punto
Pieraccioni Paolo
"
Nigi Lorenzo
0,9
punti
Milner Rebecca
a
4,2
pti
Cellini Andrea
0,7
punti
Politi Alessio
a
4,5
pti
Politi Alessio
0,7
punti
De Robertis Andrea C.
a
4,7
pti
Adams Amanda
0,5
punti
Di Giampietro Pietro
"
Mcateer Gerrard
0,5
punti
Zucco Terenzio
"
Milner Rebecca
0,5
punti
CLASSIFICA DEL SABATO
Volpi Andrea
3
punti
Cardillo Margherita
2
punti
Carpietelli Agnese
2
punti
Collins Mark
2
punti

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